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Alzheimer, non serve aspettare il primo sintomo: un esame del sangue rivela la malattia | La scopri anche dieci anni prima

Alzheimer

Diagnosi precoce dell'alzheimer (Canva foto) - www.biomedicalcue.it

Scoprire l’Alzheimer in anticipo: un esame del sangue potrebbe rivoluzionare la diagnosi, adesso basta un solo prelievo.

Quando si parla di Alzheimer, la mente corre subito ai suoi effetti più evidenti: la perdita della memoria, la confusione, il senso di smarrimento. Ma ciò che si dimentica spesso è quanto tempo prima la malattia cominci a lavorare in silenzio, molto prima che si noti qualcosa. È proprio in quei lunghi anni silenziosi che potrebbe esserci una possibilità.

Oggi, il momento della diagnosi arriva spesso quando il danno è già avanzato. Le famiglie chiedono risposte, i medici cercano di dare indicazioni, ma ancora troppo spesso ci si muove nel buio. E se invece ci fosse un modo per sapere prima? Se il nostro corpo, attraverso il sangue, potesse già raccontarci cosa sta succedendo?

Da tempo la ricerca punta alla fase iniziale, quella in cui l’Alzheimer è solo una minaccia invisibile. Capire cosa accade in quel periodo potrebbe offrire la chiave per cambiare il destino di chi è a rischio. E ora, grazie a uno studio italiano, questa chiave potrebbe avere un nome: TyG.

Un’indicazione semplice, ma potentissima, che arriva proprio da dove nessuno guardava fino a poco tempo fa.

Il sangue come sentinella silenziosa

Uno studio dell’Università di Brescia, presentato durante il Congresso 2025 dell’Accademia Europea di Neurologia, ha portato una scoperta sorprendente. I ricercatori, guidati da Alessandro Padovani e Andrea Pilotto, hanno analizzato 315 pazienti con deficit cognitivi. Tra questi, 200 avevano una forma precoce di Alzheimer. Oltre alle valutazioni cliniche, è stato misurato un parametro metabolico: l’indice trigliceridi-glucosio (TyG).

Dai dati raccolti nel corso di tre anni è emerso che chi presentava valori più alti di TyG tendeva ad andare incontro a un peggioramento cognitivo più rapido. Il legame era evidente solo nei malati di Alzheimer, non in altre patologie neurologiche. Secondo i ricercatori, questo potrebbe significare che la malattia ha una particolare sensibilità allo stress metabolico, proprio nella fase iniziale in cui ancora si può agire.

Esame del sangue
Esame del sangue diagnosi precoce di Alzheimer (Canva foto) – www.biomedicalcue.it

Una diagnosi che arriva prima dei sintomi

Come riporta l’Agi, l’ipotesi è che, in futuro, un semplice esame del sangue possa anticipare la diagnosi dell’Alzheimer di dieci anni. Il TyG, infatti, potrebbe diventare un indicatore chiave per individuare le persone a rischio molto prima che compaiano i primi segnali della malattia. Questo permetterebbe di intervenire prima, di iniziare trattamenti personalizzati, ma soprattutto di dare risposte a chi oggi vive nell’incertezza.

I prossimi passi della ricerca andranno nella direzione di collegare il TyG a altri strumenti diagnostici, come i biomarcatori del cervello. L’obiettivo è chiaro: costruire un sistema di allerta precoce che, attraverso il sangue, racconti quello che la mente non riesce ancora a dire. Un passo avanti che, se confermato, potrebbe cambiare per sempre il modo in cui affrontiamo l’Alzheimer.