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ALLERTA ALIMENTARE in corso: queste zuppe che prepari ai tuoi figli sono pericolose | Non devi cucinarle così: finiscono intossicati

Zuppe e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Zuppe e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Un errore banale nella preparazione di queste zuppe può mettere a rischio la salute dei tuoi figli senza che te ne accorga.

Quando si parla di cibo, soprattutto per i bambini, siamo sempre tutti super attenti. O almeno, ci proviamo. Ma a volte, anche una zuppa fatta in 5 minuti può nascondere delle insidie che non ti aspetti. Il problema è che diamo tante cose per scontate, soprattutto quando ci fidiamo del prodotto che mettiamo nel carrello.

Con l’arrivo dell’autunno, diciamocelo, ci viene naturale tirare fuori quelle belle zuppe fumanti e vellutate cremose che sembrano coccole. Le trovi già pronte al supermercato, basta scaldarle e via. E sono comode, veloci, ideali per quando torni tardi o vuoi dare ai tuoi figli qualcosa di sano senza passare ore in cucina. Ma proprio lì sta il punto: quel “scaldare e via” potrebbe non bastare.

In genere pensiamo che se un alimento è refrigerato, confezionato e magari anche bio, sia anche sicuro al 100%. Ma non è proprio così automatico. Soprattutto se parliamo di prodotti delicati che dipendono molto da come vengono trattati una volta portati a casa. La conservazione, la temperatura, perfino quanto tempo passano fuori dal frigo fanno la differenza.

Una cosa che molti fanno, senza pensarci troppo, è mettere la zuppa nel microonde per due minuti e poi servirla così com’è. In realtà, c’è una bella differenza tra “riscaldare” e “bollire per davvero”. E se si sbaglia questo passaggio, le conseguenze possono essere serie. Una svista di pochi secondi può trasformare un piatto caldo in qualcosa di pericoloso.

Le indicazioni ufficiali

Come riporta Il Fatto Alimentare, il Ministero della Salute ha pubblicato una nuova circolare che aggiorna le regole per preparare correttamente le zuppe pronte che trovi nei banchi frigo. Il punto centrale riguarda i tempi di ebollizione, che adesso sono più brevi rispetto al passato. Un aggiornamento che nasce da una situazione tutt’altro che teorica, e che punta a evitare errori fatali in cucina.

Le nuove linee guida dicono chiaramente: le zuppe vanno fatte bollire almeno 3 minuti, mentre per le vellutate basta 1 minuto. Prima si consigliavano 5 minuti per tutto. La modifica arriva dopo mesi di riflessioni, anche a seguito di eventi gravi. L’obiettivo è rendere più efficace e chiara la comunicazione sulle confezioni, dove fino a poco tempo fa si leggeva solo “riscaldare prima del consumo” (che, diciamolo, non vuol dire molto). Ma cosa ha scatenato queste nuove direttive?

Zuppa (Pixabay foto) - www.biomedicalcue.it
Zuppa (Pixabay foto) – www.biomedicalcue.it

Quello che è successo davvero

Tutto è cominciato con un episodio tragico avvenuto circa dieci mesi fa. Una donna anziana è morta dopo aver mangiato una zuppa pronta refrigerata. L’Istituto Superiore di Sanità ha poi spiegato che la causa è stata una tossina botulinica: il Clostridium botulinum, un batterio pericolosissimo che può svilupparsi se il prodotto non viene bollito come si deve. E no, la pastorizzazione non basta a uccidere tutto.

Come riporta sempre Il Fatto Alimentare, la catena del freddo dovrebbe garantire sicurezza, ma… nella realtà non sempre funziona. I frigoriferi domestici, ad esempio, spesso non mantengono la temperatura ideale sotto i 6°C, restando invece intorno agli 8 o 9 gradi. Questo è un bel problema, perché permette alle tossine di svilupparsi. Ecco perché ora è fondamentale bollire davvero, non solo scaldare.