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Allarme rosso per la LEBBRA: la malattia adesso fa paura anche in Italia | Sono stati segnalati già migliaia di casi alle autorità

Vaccino lebbra

Anno tremendo (canva.com) - www.biomedicalcue.it

Annus orribili 2025: la lebbra sta distruggendo tutto. I produttori lanciano l’allerta e segnalano migliaia di casi.

L’attuale stagione produttiva si è rivelata estremamente disastrata a causa di un mix letale di condizioni climatiche difficili e attacchi parassitari.

Una situazione che ha messo in crisi molti agricoltori e portato numerosi frantoi a optare per la chiusura, in segno di protesta e per preservare la qualità.

L’umidità ha aggravato ulteriormente la situazione, insieme alla mancanza di pioggia, creando una combinazione disastrosa che ha reso quest’annata una delle peggiori in Italia.

Fermarsi per proteggersi

Il grido d’allarme degli agricoltori, come riportato dal Il Resto del Carlino, contraddice l’ottimismo di alcune associazioni nazionali e punta il dito contro le condizioni atmosferiche: l’umidità ha favorito la diffusione della mosca dell’ulivo, mentre la siccità ha reso i frutti rinsecchiti e disidratati. Oltre a ciò, la lebbra degli ulivi ha danneggiato irreparabilmente la salute delle olive. Esemplare è la scelta del frantoio Zenobi di Pesaro di rimanere chiuso, come confermato da Francesca Zenobi al Carlino, per non deludere la fiducia dei clienti. Nello specifico, l’oliva infestata dalla mosca sviluppa muffe al suo interno, note come “lebbra”, che aumentano drasticamente l’acidità del prodotto, rendendolo non commestibile.

Per fare alcuni esempi, il frantoio del Trionfo di Cartoceto, ad esempio, si deciderà solo a metà ottobre se aprire, condizionando l’attività alla rigorosa selezione delle poche olive sane che potrebbero arrivare. Mirco Poggiaspalla Marcolini ha confermato una riduzione della produzione del settanta per cento. Molti agricoltori dovranno fare affidamento sulle scorte dell’annata precedente, mantenendo i prezzi corretti per non speculare sui consumatori.

Ulivi
Stagione tremenda (canva.com) – www.biomedicalcue.it

Speranza per una pioggia

Gli agricoltori stanno cercando soluzioni disperate per salvare almeno una parte del raccolto. Massimo Mosconi, produttore di Serrungarina, ha dichiarato che la varietà Leccino è “spacciata”, ma nutre speranza nel Moraiolo, che finora sembra essere il meno colpito dalla mosca e la cui raccolta è prevista per la fine di ottobre. Anche in Abruzzo, dove Mosconi possiede altri uliveti, la situazione è leggermente migliore, ma il calo complessivo della produzione non sarà inferiore a un terzo.

Nel mente, Francesco Baldarelli, presidente della Cartoceto Dop, ha confermato che molti produttori avrebbero già deciso di non raccogliere, attestando la suddetta diminuzione del settanta per cento. L’ultima speranza è riposta quindi nel meteo: ci si aspettano piogge che possano portare alla caduta delle olive ormai irrimediabili e aiutare a rinvigorire quelle rimaste.