Allarme degli infettivologi: liberato il virus più grande mai visto | Effetti incalcolabili sulla salute degli esseri umani

Virus gigante (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Scoperto un patogeno davvero enorme che ha fatto scattare l’allerta degli scienziati: ecco tutto quello che sappiamo.
C’è qualcosa che sta facendo alzare le sopracciglia ai ricercatori in tutto il mondo. Non è la prima volta che la natura ci sorprende, ma stavolta pare che si sia davvero superata. Nel campo della microbiologia ci sono scoperte che spiazzano, che sembrano quasi uscite da un film di fantascienza. Eppure sono lì, sotto gli occhi di chi sa dove guardare.
Il mondo invisibile, quello dei virus, è in continua evoluzione. Sappiamo che sono minuscoli, che per vederli servono strumenti avanzatissimi, e che spesso si nascondono nei luoghi più impensabili. Ma ci sono casi in cui qualcosa non torna, dove le dimensioni contano eccome, e cambiano le carte in tavola.
Insomma, i virus non sono tutti uguali. Ce ne sono alcuni che rompono le regole, che sono troppo grandi, troppo complicati, troppo… strani. E quando succede, la scienza si ferma, osserva e prova a capire. A volte questi giganti microscopici sembrano quasi organismi viventi a tutti gli effetti. O forse lo sono?
La cosa certa è che il pianeta ha ancora parecchi segreti da svelare. E ogni volta che salta fuori qualcosa di nuovo, ci si interroga su cosa potrebbe significare per l’equilibrio tra l’uomo e la natura. Per ora non c’è da preoccuparsi (forse), ma l’attenzione resta alta. Molto alta.
La scoperta che ha colpito i ricercatori
Ecco cosa è successo: come riporta Gazzetta, in Finlandia un gruppo di scienziati ha scoperto un virus gigantesco. Lo hanno chiamato Jyväskylävirus, prendendo il nome dall’università dove è stato isolato. Si tratta di un virus due volte più grande rispetto a quelli comuni, tipo l’influenza o il Covid, per capirci. È saltato fuori analizzando delle amebe, cioè microrganismi acquatici, in campioni ambientali raccolti proprio lì, nei paesaggi nordici.
Il team di ricerca non era solo: ha lavorato in collaborazione con l’Università artica della Norvegia e altri centri europei e sudamericani. E non si tratta di un virus qualsiasi: appartiene a una famiglia chiamata Marseilleviridae, nello specifico al clade B, già nota per contenere alcuni dei cosiddetti “virus giganti”. Roba seria, insomma. Il Jyväskylävirus ha una struttura del capside – quella specie di guscio che lo avvolge – composta da oltre 9.000 copie della stessa proteina, ORF 184. Per vederlo nel dettaglio, hanno usato tecniche avanzatissime come la crio-microscopia elettronica (sì, è complicato da pronunciare). Ma quali sono gli scenari futuri?
Cosa potrebbe implicare per la nostra salute
Allora, tranquilli: al momento non ci sono segnali che questo virus possa infettare l’uomo. Però – e qui arriva il punto – non si può mai sapere. Alcuni virus giganti, tipo il Pithovirus, hanno dimostrato di restare attivi per migliaia di anni, addirittura dopo esser stati sepolti nel permafrost. E con il clima che si scalda, quei ghiacci si sciolgono. Chi può dire cosa potrebbe riemergere?
Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, la preoccupazione principale è che questi agenti, pur sembrando innocui ora, potrebbero evolversi e cambiare nel tempo. E non è solo una questione di salute: la scoperta del Jyväskylävirus rimette in discussione tutto quello che pensavamo di sapere sui virus. Alcuni di questi giganti hanno caratteristiche che li avvicinano più ai batteri o agli organismi viventi che ai virus classici. Forse, e dico forse, ci troviamo davanti a qualcosa di completamente nuovo.