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Allarme alimentare per il pancarrè: alto che spuntino goloso con la nutella | Quello che ci hanno trovato dentro mette i brividi

Pancarrè e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Pancarrè e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Sembra innocuo e perfetto per ogni pasto, ma un’analisi rivela cosa contiene davvero il pancarrè confezionato.

Lo trovi praticamente ovunque, in ogni casa, ogni dispensa. Il pancarrè è diventato un po’ il jolly da cucina: perfetto per toast, tramezzini, merende al volo e pure per ricette più complesse. Morbido, sempre pronto e, diciamolo, comodissimo. Ma proprio per questo, forse, lo si dà troppo per scontato.

Nel 2023 ha fatto registrare numeri da capogiro: 1,2 miliardi di euro di vendite e il 93% delle famiglie italiane che lo ha acquistato almeno una volta. Roba che lo rende uno degli alimenti più diffusi in assoluto. Eppure, pochi si chiedono davvero cosa ci sia dentro.

Si mangia, punto. “È solo pane”, pensano in molti… ma la realtà è decisamente meno banale. Già, perché tra un morso e l’altro nessuno pensa che, dietro quella fetta morbida e profumata, potrebbero nascondersi ingredienti poco trasparenti.

E questi sono spesso la norma, non l’eccezione. Alcuni marchi usano anche l’alcol etilico — sì, alcol — per allungarne la conservazione. Ah, giusto, non nell’impasto eh, ma sulla confezione o sulla crosta, così “evapora”. Ma rimane comunque segnalato in etichetta. Ma non è questo il peggio.

Quello che non ti aspetti

Il punto è che lo diamo ai nostri figli senza pensarci due volte. È comodo, è morbido, è veloce. Ma quanto è davvero adatto a un consumo quotidiano, soprattutto da parte dei più piccoli? Quando un alimento così comune finisce sotto la lente, spesso saltano fuori cose che… beh, che non ci si aspetta proprio.

A sollevare il coperchio è stata una nuova inchiesta de Il Salvagente, riportata anche su RicettaSprint.it. Il test ha preso in esame 14 marchi di pan bauletto — sia classici che integrali — con l’obiettivo di capire cosa contengano davvero. E, spoiler: i risultati non fanno esattamente venire voglia di spalmarci sopra la marmellata.

Pancarrè farcito (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Pancarrè farcito (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Ecco cosa ci hanno trovato dentro

Solo tre marchi, infatti, sono usciti a testa alta. Gli altri? Beh, presentavano residui di pesticidi, e perfino micotossine. Tutti entro i limiti di legge, va detto, ma il problema non è solo il singolo valore: è l’effetto cumulativo, quello che in gergo si chiama “effetto cocktail”, a far storcere il naso. La sostanza più inquietante? L’ocratossina A, classificata come possibile cancerogeno, rilevata in tutti i campioni analizzati.

Il record negativo è di 1,30 µg/kg, mentre il valore più basso è stato rilevato con 0,21 µg/kg. Per i prodotti destinati ai bambini, ricordiamolo, il limite massimo è 0,5 µg/kg… e in certi casi si sfora. Ma non è finita qui. In cinque campioni hanno trovato glifosato, anche se in quantità minime (tra 0,01 e 0,03 µg/kg). Altri contenevano pesticidi come il tebuconazolo o il cypermethrin. Insomma, non tutta roba sana.