ACQUA INQUINATA – Ti fermi per rinfrescarti e rischi di finire in obitorio: “Danni al fegato e cancro” | Qui non devi bere mai
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Esplora i dettagli sulle fontanelle italiane e cosa suggeriscono i livelli di un elemento che si trova in diverse acque pubbliche.
Quando ci si trova in un contesto urbano, specialmente durante le giornate più calde, è naturale avere la voglia di trovare un pò di frescura presso una fontanella pubblica.
Queste sorgenti d’acqua gratuite appaiono come un servizio essenziale e garantito. Ma quanto conosciamo realmente riguardo alla loro qualità? La fiducia nell’acqua potabile proveniente dal rubinetto ha solide basi in Italia, poiché è sottoposta a verifiche periodiche da anni.
Tuttavia, ci sono sostanze che riescono a sfuggire ai controlli normativi e che si stanno infiltrando nel sistema idrico con una preoccupante costanza.
Mentre il dibattito sull’inquinamento continua a essere presentato in modo ampio, la realtà è che in alcune regioni italiane l’acqua pubblica mostra significative tracce di composti la cui tossicità è fortemente oggetto di vivaci discussioni tra esperti.
La ricerca chiave
Una ricerca realizzata da Altroconsumo e pubblicata di recente su Qui Finanza ha scoperto alti livelli di Tfa – acido trifluoroacetico, un contaminante appartenente alla categoria dei Pfas – nelle fontanelle di varie città italiane. La classifica dei risultati ha rivelato concentrazioni maggiori in Piemonte, con Torino che è risultata la città con i livelli più elevati. Al contrario, Milano ha mostrato il dato più contenuto. Sebbene tutte le città esaminate si trovino tra Piemonte, Lombardia e Toscana, i valori riscontrati differiscono notevolmente anche all’interno della stessa località.
Altroconsumo ha messo in evidenza che, pur attingendo dalla stessa rete idrica, diverse fontanelle mostrano livelli variabili di inquinanti, probabilmente a causa dei diversi sistemi di refrigerazione adottati. Questo aspetto, lungi dall’essere trascurabile, evidenzia un ulteriore problema nella gestione della qualità dell’acqua.
Le differenze con le bottiglie d’acqua
Il confronto con uno studio precedente della stessa associazione, che esaminava le acque minerali imbottigliate, ha rivelato che nella maggior parte dei casi i livelli di Tfa sono simili tra le acque in bottiglia e quelle delle fontanelle! Tutto ciò suggerisce una profonda integrazione dell’inquinamento nel ciclo naturale dell’acqua, piuttosto che una mera contaminazione delle condutture urbane.
Attualmente non ci sono limiti legislativi italiani o europei riguardo al Tfa, nonostante la sua persistenza nell’ambiente e la difficoltà di rimuoverlo. I Pfas, considerati “inquinanti eterni”, destano una crescente preoccupazione, poiché sono collegati – secondo l’Agenzia europea per l’ambiente – a danni al fegato, patologie della tiroide, obesità, difficoltà di fertilità e tumori. Il pericolo non è chiaramente evidente, ma le prove statistiche iniziano a diventare sempre più difficili da trascurare.