Trovata la cura per la demenza | Questo alimento calorico è in realtà un toccasana: ne basta un pezzo una volta a settimana
Demenza senile (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Mangiare questo alimento una volta a settimana potrebbe avere effetti inaspettati sulla salute del cervello, secondo una recente ricerca.
Invecchiare bene non è solo una questione di fortuna o di genetica. Sempre più ricerche dimostrano che le piccole scelte quotidiane possono avere effetti a lungo termine sulla salute. A volte, gesti all’apparenza insignificanti finiscono per fare la differenza, soprattutto quando si parla di prevenzione.
Ci sono abitudini che adottiamo quasi senza pensarci, mosse dalla routine o dal gusto. Eppure, anche quelle più comuni potrebbero nascondere conseguenze sorprendenti, in positivo o in negativo. Alcuni comportamenti regolari, spesso sottovalutati, sembrano influenzare anche le capacità cognitive, soprattutto nella terza età.
Negli ultimi anni si è parlato molto di come il benessere del cervello sia legato ad altri organi del corpo. Non è più solo una questione di attività mentale o esercizi specifici. Studi recenti mettono in relazione il cervello con altri sistemi fisiologici, in particolare con quello digestivo. Il cosiddetto “asse intestino-cervello” sembra giocare un ruolo più importante di quanto si pensasse.
In questo scenario, alcune scelte ripetute nel tempo assumono un valore nuovo. Un gesto semplice, fatto una volta a settimana, è finito sotto la lente della scienza per i suoi potenziali effetti sulla memoria e sulle funzioni cognitive. Non si tratta di una terapia o di un farmaco, ma di qualcosa di molto più comune.
Una scoperta nata dall’osservazione
Uno studio pubblicato sulla rivista Nutrients da un gruppo di ricercatori giapponesi ha analizzato i dati di circa ottomila persone con più di 65 anni. Gli studiosi volevano capire se un’abitudine settimanale, adottata regolarmente da alcuni partecipanti, avesse un legame con la salute mentale nel medio termine. I risultati hanno mostrato una riduzione del 24% nel rischio di demenza tra chi manteneva questa routine rispetto a chi no.
L’indagine è durata tre anni e ha incluso diverse variabili: età, sesso, condizioni fisiche, livello economico. Alla fine del periodo di osservazione, solo il 3,4% dei soggetti del primo gruppo aveva ricevuto una diagnosi di demenza, contro il 4,45% del secondo gruppo. Una differenza che può sembrare minima, ma che si traduce in circa dieci casi in meno ogni mille persone.

Il ruolo nascosto di un alimento quotidiano
Il comportamento analizzato era il consumo regolare di formaggio, almeno una volta a settimana. Come riporta anche Euronews, questo semplice gesto potrebbe offrire benefici inattesi per il cervello. Il formaggio contiene infatti proteine, amminoacidi essenziali e vitamina K2, sostanze coinvolte nella protezione dei neuroni e nella salute vascolare.
Alcuni tipi, soprattutto quelli fermentati, sembrano agire anche sull’infiammazione e sull’equilibrio dell’intestino, due elementi sempre più associati al declino cognitivo. Lo studio, però, è di tipo osservazionale: non si può dire con certezza che sia stato il formaggio a fare la differenza. Ma il legame, secondo gli autori, è abbastanza forte da meritare ulteriori approfondimenti. Ovviamente tutto questo non basta a definire una cura per la demenza; il formaggio quindi non la cura, ma si tratta di elementi comunque interessanti emersi dallo studio.
