Juventus, il campione costretto a smettere di giocare: “rotto il legamento crociato” | Dimenticato da tutti, squadra e tifosi
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Dalla Juventus ai cantieri: la storia dimenticata di un ex talento spezzato da tre infortuni e da un sogno infranto.
Nel calcio si sale in fretta, ma si cade ancora più velocemente. E quando si cade, spesso si finisce nel dimenticatoio. C’è chi arriva a un passo dal successo, chi si allena con i campioni e poi svanisce. Nessun addio ufficiale, nessuna standing ovation. Solo silenzio.
E forse è proprio questo che fa più male: sparire come se non si fosse mai stati lì. Entrare nel mondo di una grande squadra come la Juve è un sogno. Ma restarci, confermarsi, è tutta un’altra storia. Dietro le maglie luccicanti e le foto in campo c’è spesso un’enorme pressione.
Se sbagli il momento, o peggio, ti fai male nel momento sbagliato, ti ritrovi fuori in un attimo. E il mondo va avanti senza aspettarti. Non tutti purtroppo ce la fanno a tornare. Anche con forza di volontà, a volte non basta.
Le ginocchia non rispondono più, il fisico cede, la testa si spegne. E nessuno ti chiama più. Ti ritrovi da solo, a fare i conti con tutto quello che poteva essere, e non è stato. E a un certo punto, capisci che devi mollare, anche se non volevi.
Una nuova strada
Ma c’è anche chi, in tutto questo, trova un’altra strada. Una nuova normalità. Non è facile, anzi. Però qualcuno riesce a trasformare il dolore in una nuova direzione. Lontano dallo stadio, lontano dalle telecamere, ma comunque dignitosa. Perché in fondo, la vita continua. Anche senza pallone.
Ora, a 26 anni, lavora in un’impresa edile, ICM Bau AG. Non fa il muratore, in realtà è consulente per le risorse umane, ma ogni giorno deve andare in cantiere, casco in testa, a vedere com’è il lavoro vero. La sua storia è diventata virale dopo che ha postato una foto con CR7 accanto a quella con l’elmetto. Due vite a confronto, nello stesso profilo. Oggi allena l’FC Ebikon, una squadretta svizzera. Il calcio non lo ha mai lasciato davvero. Solo… ha cambiato forma.

La promessa svanita nel silenzio
Come racconta Fanpage, nel 2017 un ragazzino svizzero di 18 anni arriva a Torino: si chiama Çendrim Kameraj. Ha il fuoco dentro e la faccia di chi sogna in grande. Si allena con gente tipo Cristiano Ronaldo e Higuain, mica pizza e fichi. Le foto su Instagram lo ritraggono in mezzo ai big, sorridente, con la maglia bianconera addosso. Ma quella magia dura poco. Dopo due anni, il primo crack al ginocchio. Legamento crociato ko. Sei mesi di stop. E alla Juve decidono di andare avanti senza di lui.
Prova a riprendersi. Torna in Svizzera, gioca tra Lugano e Zurigo, ma la sfortuna sembra incollata. Si rompe di nuovo. Ancora il crociato. Altra mazzata. “Ero in forma, al top, e… boom. Di nuovo giù”, ha raccontato. Il secondo colpo lo distrugge più mentalmente che fisicamente. E già lì comincia a capire che forse quel sogno non è più per lui. Ma Kameraj non si arrende. Nel 2022 ci riprova. Si rimette in gioco, cambia squadra, ci mette il cuore. Firma con lo Zug 94. Entra in campo, pronto a ripartire. Ma… incredibile a dirsi, si rompe il crociato per la terza volta. E qui il colpo è finale. “La sera prima avevo sognato che mi sarebbe successo di nuovo”, ha detto. E aveva ragione.
