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In cucina c’è un oggetto più pericoloso della spugna: contiene tanta plastica | Cambialo subito se non vuoi farla finire nel cibo

Utensili

Attenzione utensili da cucina plastica (Canva foto) - www.biomedicalcue.it

Non è la spugna il vero pericolo: un oggetto che usiamo ogni giorno può rilasciare plastica direttamente nel nostro piatto.

Quando si parla di salute in cucina, si pensa subito all’igiene degli alimenti, alla cottura corretta o alla pulizia delle superfici. Raramente però ci si sofferma sugli strumenti che utilizziamo quotidianamente, spesso considerati innocui per abitudine. Eppure, proprio questi oggetti possono diventare una minaccia invisibile ma concreta, agendo nel tempo senza che ce ne rendiamo conto.

La superficie su cui tagliamo, le padelle che usiamo ogni giorno o persino le candele che accendiamo per creare atmosfera possono rilasciare sostanze tossiche.

È il gastroenterologo Saurabh Sethi, specializzato ad Harvard e seguito da centinaia di migliaia di utenti sui social, ad aver messo in guardia da tre oggetti in particolare. In un video virale, rilanciato anche da Qui Como, il medico evidenzia come questi strumenti, apparentemente innocui, possano diventare veicolo di microplastiche, sostanze chimiche e composti volatili in grado di accumularsi nell’organismo, alterando il metabolismo e interferendo con gli ormoni.

Ciò che più colpisce è la normalità con cui questi oggetti vengono utilizzati: fanno parte della nostra routine, senza destare alcun sospetto. Ma proprio questa familiarità rappresenta il rischio maggiore, perché impedisce di interrogarci sulla loro reale sicurezza.

Oggetti di uso comune che nascondono più rischi del previsto

Tra i primi a finire sotto accusa c’è un oggetto presente praticamente in ogni cucina: il tagliere di plastica. Nonostante la sua apparente praticità, rappresenta una minaccia silenziosa. Come spiega il dottor Sethi, i segni lasciati dai coltelli sulla superficie plastificata possono rilasciare minuscole particelle di plastica direttamente negli alimenti. Si tratta di microplastiche, invisibili all’occhio umano, ma capaci di finire nel nostro corpo attraverso ciò che mangiamo.

Uno studio condotto dall’Università di Newcastle ha stimato che ogni persona ingerisce in media circa 5 grammi di plastica a settimana, l’equivalente di una carta di credito. L’uso prolungato dei taglieri in plastica, soprattutto se usurati, incrementa questo rischio. Il consiglio dell’esperto è chiaro: Meglio sostituirli con alternative più sicure come il legno, il bambù o il vetro”, materiali che non rilasciano sostanze dannose e risultano naturalmente più igienici.

Taglieri
Taglieri in legno e plastica (Canva foto) – www.biomedicalcue.it

Ccco qual è l’oggetto da cambiare subito

Il tagliere in plastica è dunque l’oggetto che, secondo l’esperto, rappresenta un pericolo maggiore rispetto ad altri accessori da cucina. Il problema non è solo l’usura, ma la continua e invisibile contaminazione che può verificarsi ogni volta che viene utilizzato.Non si vede, ma finisce nel piatto”, avverte Sethi, sottolineando come le microplastiche possano accumularsi nel tempo e contribuire all’insorgenza di disturbi cronici, squilibri ormonali e infiammazioni sistemiche.

Come riportato da Qui Como, il messaggio è chiaro: non è la spugna il problema principale, ma proprio il tagliere, spesso trascurato. Sostituirlo con materiali più sicuri non è solo una scelta ecologica, ma anche un gesto concreto per la nostra salute.