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Incredibile quello che ci hanno trovato dentro: la merendina più amata è finita nella bufera | Ce l’avete tutti a casa

Merendine e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Merendine e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Un’analisi autorevole svela sorprese e bocciature tra le merendine più amate, cambiando la percezione dei consumatori.

C’è qualcosa di profondamente italiano nel rituale della merendina. C’è chi la infila nello zaino prima di uscire di casa, chi la tiene nel cassetto dell’ufficio, e chi… beh, chi non ha mai smesso di sceglierla anche da adulto. Insomma, le merendine confezionate sono da sempre una piccola certezza quotidiana. Ma – e qui arriva il punto – siamo davvero sicuri di sapere cosa c’è dentro?

Negli ultimi anni, parlare di cibo non significa solo dire se è buono o meno. Ormai si guarda all’etichetta quasi più che al gusto. E in questo mare di ingredienti impronunciabili, ci aiutano le analisi indipendenti, come quelle di Altroconsumo, che ogni tanto ci aprono gli occhi (e a volte anche la bocca, per lo stupore). Sì, perché certe classifiche riescono davvero a ribaltare tutto.

Succede allora che le nostre certezze vacillino. Quel dolcetto che mangiavamo sempre – o che compriamo ancora, “per i bambini” – improvvisamente non è più in cima. Anzi. Ci sono prodotti che sembravano intoccabili, e invece finiscono sotto torchio. Non per una questione di gusto, ma per quello che contengono davvero. E lì, le sorprese non mancano mai.

Ecco, è proprio questo che colpisce: la forza di un nome, anche storico, può non bastare più. In un contesto dove la reputazione si costruisce su numeri e valutazioni concrete, basta un brutto punteggio per cambiare tutto. E stavolta, la classifica ha tirato giù un gigante.

I metri di giudizio

Altroconsumo ha messo a punto un sistema di valutazione piuttosto rigoroso, basato su un algoritmo che viene usato anche per altre categorie di alimenti. Il parametro che incide di più è quello nutrizionale, che da solo pesa per il 55% del punteggio finale. Qui entra in gioco il Nutri-score, un indicatore che tiene conto di elementi come calorie, grassi saturi, zuccheri e sale – tutti fattori che, se troppo alti, fanno crollare il voto. In pratica, più un prodotto è “sbilanciato”, più punti perde.

Ma non finisce lì. A influenzare il giudizio finale ci sono anche la presenza di additivi (15%), il livello di trasformazione industriale (altri 15%), eventuali edulcoranti (10%) e persino la dimensione della porzione (5%). Insomma, ogni dettaglio conta. Anche una merendina dall’aspetto innocuo può finire sotto osservazione se ha troppi ingredienti artificiali o se viene venduta in porzioni esagerate rispetto al fabbisogno reale. Ecco perché certi risultati – apparentemente incredibili – sono in realtà il frutto di un’analisi tecnica piuttosto dettagliata.

Merendine a colazione (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Merendine a colazione (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Una classifica che cambia le carte in tavola

Quindi Altroconsumo ha messo nero su bianco il suo verdetto, dopo aver analizzato una sfilza di merendine in base a criteri precisi: ingredienti, profilo nutrizionale, additivi… insomma, tutto quello che spesso non si nota a prima vista.

A svettare in classifica come merendine più virtuose sono stati i Pangoccioli del Mulino Bianco, con un bel 47. Dietro, anche altri prodotti noti se la sono cavata bene. Ma sei prodotti hanno preso il punteggio minimo, e in mezzo a loro ci sono anche nomi conosciuti.