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Niente acqua calda negli OSPEDALI: la denuncia degli infermieri rivela una situazione critica | Ammalati lasciati a morire di freddo nei reparti

Ospedale e disagi (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Ospedale e disagi (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

La segnalazione del personale sanitario mette in luce disagi gravi e quotidiani che coinvolgono pazienti fragili.

Ci sono cose che diamo per scontate, specialmente quando si parla di ospedali. Tipo… l’acqua calda. Chi immaginerebbe di poterne fare a meno in una corsia ospedaliera? Eppure, in certi contesti, anche questo elemento basilare può diventare un miraggio.

E quando a segnalarlo non sono i pazienti, ma gli stessi infermieri e operatori, allora forse è il caso di fermarsi un attimo e ascoltare. Il fatto è che lavare una persona ricoverata, assisterla nei momenti più fragili, non è solo una questione di pulizia.

È rispetto, è cura, è dignità. Ma tutto questo, senza le condizioni minime, diventa complicato. E quando manca l’acqua calda, tutto si complica, ancora di più per chi ha già mille altri problemi di salute da affrontare.

Pensiamo a un anziano, o a una persona con mobilità ridotta… già dover dipendere dagli altri è difficile, farlo in quelle condizioni lo è ancora di più. Poi c’è chi, nonostante tutto, cerca soluzioni. Il personale fa quello che può, si ingegna.

Si fa quel che si può

In certi casi si ricorre a metodi di fortuna, che sembrano usciti da un film – ma non lo sono affatto. È la realtà, e succede più spesso di quanto si pensi. Ecco perché, ogni tanto, qualcuno rompe il silenzio e decide di denunciare apertamente la situazione.

Non sono lamentele campate per aria. Queste segnalazioni arrivano sempre dopo anni di tentativi, solleciti, richieste inascoltate. Strutture vecchie, impianti che cedono, pezze messe qua e là… e nel frattempo, chi ci rimette sono sempre loro: pazienti e operatori. La distanza tra le promesse e quello che si vive ogni giorno nei reparti, ormai, è diventata troppo evidente.

Corsia d'ospedale (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Corsia d’ospedale (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Colazioni, termosifoni spenti e altre stranezze

Succede a Sassari, all’ospedale Santissima Annunziata. Qui la Uil Sanità ha denunciato un disagio che va avanti da mesi: niente acqua calda, soprattutto nelle prime ore del mattino. L’ha raccontato anche Sassari Oggi, riportando la voce di chi lavora nei reparti. Lavare i pazienti, in certi casi, è diventato un’impresa. Infermieri e OSS si arrangiano come possono. E sì, succede anche che si usi l’acqua delle macchinette del caffè.

Mariangela Campus, la segretaria territoriale della Uil, ha spiegato che l’acqua calda arriva troppo tardi. Se un paziente ha una visita presto, le operatrici si organizzano con l’unica fonte disponibile: quella delle colazioni. Chi invece è un po’ più autonomo… si lava con l’acqua fredda, punto. E no, non è un caso isolato: succede anche al Palazzo Clemente, e in diversi reparti del civile.

Il problema, dicono dall’Aou di Sassari, non riguarda tutto l’ospedale. Pare che siano le tubature, vecchie e piene di incrostazioni, a bloccare l’acqua calda in certi momenti. Un primo intervento è già stato fatto, e altri sono previsti. Intanto però, i pazienti verranno spostati temporaneamente, almeno quelli nei reparti più colpiti.

Ma intanto la UIL non ci sta. La Campus l’ha detto chiaro: questa situazione non è solo scomoda, è pericolosa. Senza acqua calda si rischia di compromettere l’igiene di base, e questo può aprire la porta a infezioni, complicazioni, altri problemi ancora. E tutto questo in un ospedale. Sì, proprio lì dove si dovrebbe guarire, non peggiorare.