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Tra austerità, disuguaglianze e malattie evitabili: perché viviamo meno nonostante i progressi medici

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Letti di ospedale e aspettativa di vita (Canva foto) - www.biomedicalcue.it

Anche in Italia si vive meno a lungo: uno studio europeo analizza le cause del rallentamento della longevità.

Per anni ci siamo abituati all’idea che ogni generazione sarebbe vissuta più della precedente. Era quasi un dato acquisito: la medicina migliora, la scienza avanza, la vita si allunga. E invece qualcosa, da un po’ di tempo, sembra essersi inceppato. I numeri parlano chiaro: l’aspettativa di vita, in Europa, sta rallentando. E non è solo colpa del Covid.

In molti Paesi, anche quelli con sistemi sanitari evoluti, la curva della longevità ha iniziato a perdere slancio. Le cause? Non tutte nuove, ma oggi più pressanti: diete sbilanciate, sedentarietà, sovrappeso. L’idea che bastino le cure per vivere a lungo vacilla di fronte a uno stile di vita che gioca contro.

Ma la questione non riguarda solo la salute. Entra in gioco anche il contesto sociale. Le disuguaglianze, l’accesso ai servizi sanitari, le scelte politiche fanno la differenza. E così, il luogo in cui si nasce o si vive può determinare quanto a lungo si vivrà. In questo senso, la longevità diventa anche una questione di giustizia.

Negli ultimi anni, la pandemia ha amplificato fragilità già esistenti. Ma non è stato l’unico scossone: in molte zone, il declino era iniziato ben prima. E oggi gli esperti lanciano un messaggio chiaro: la vita lunga non è garantita. Serve un cambio di rotta, e serve subito.

un rallentamento che non passa inosservato

Lo dice uno studio dell’University of East Anglia, pubblicato su *The Lancet Public Health* e ripreso da quotidianosanità.it. Dal 1990 al 2011, in Europa l’aspettativa di vita cresceva in media di 0,24 anni ogni anno. Dopo il 2011, la crescita si è quasi dimezzata. E tra il 2019 e il 2021 – complice la pandemia – si è addirittura invertita: in media, si sono persi 0,36 anni a testa.

L’Italia segue lo stesso schema. Anche da noi, dopo decenni di miglioramenti, la longevità ha frenato. I motivi? Secondo i ricercatori, è un mix di vecchie e nuove minacce: obesità in aumento, ipertensione fuori controllo e scelte alimentari che lasciano a desiderare. I farmaci aiutano, certo. Ma non possono compensare tutto ciò che stiamo trascurando.

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Progressi della medicina (Canva foto) – www.biomedicalcue.it

Dietro la crisi, abitudini e politiche che non funzionano

“Non abbiamo ancora raggiunto il limite biologico”, assicura Nick Steel, uno degli autori della ricerca. In altre parole, potremmo vivere ancora più a lungo, se solo ci impegnassimo davvero. Ma a fare la differenza, più della genetica, sono le scelte di ogni giorno e le decisioni dei governi. Alcuni Paesi del Nord Europa, come Norvegia e Svezia, hanno tenuto meglio grazie a politiche più lungimiranti.

Altrove, però, le cose sono andate molto peggio. In Inghilterra, ad esempio, la speranza di vita è crollata più che altrove. Colpa – dicono gli esperti – di una combinazione esplosiva: diete povere, scarsa prevenzione e sistemi sanitari sotto pressione. “Dovremmo preoccuparci – spiega John Newton – ma anche sperare. Perché intervenire sulle cause delle malattie funziona, se lo si fa davvero e per tempo”.