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Sfigurato da una mozzarella: quando il medico me lo ha detto non volevo crederci | Mangiarla rovina per sempre la tua pelle

Mozzarelle e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Mozzarelle e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Una storia sorprendente riporta l’attenzione sul legame tra alimentazione e pelle: alcuni cibi comuni possono lasciare segni permanenti.

Ci sono cose che si danno per scontate, soprattutto quando si parla di alimentazione. Alcuni cibi fanno parte della routine quotidiana al punto da diventare quasi invisibili, come se non potessero mai essere messi in discussione. Si mangiano da sempre, li si associa a momenti familiari, a gusti rassicuranti, e raramente si pensa che possano nascondere insidie per la salute.

La pelle, invece, racconta tutto. È lo specchio di ciò che accade dentro, anche quando non si vuole ascoltare. Cambiamenti, squilibri, infiammazioni: tutto emerge lì, sulla superficie. E spesso, quello che si manifesta è il risultato di abitudini alimentari sbagliate, mantenute nel tempo con leggerezza e poca consapevolezza.

Possibile che un alimento così comune, così apparentemente innocuo, potesse causare danni permanenti alla pelle? Eppure, succede. E non così raramente come si pensa. Ogni giorno, sulle tavole di milioni di persone, finisce qualcosa che potrebbe avere effetti inaspettati e duraturi sulla salute, soprattutto sulla pelle.

Il collegamento tra ciò che si mangia e l’aspetto della pelle è spesso sottovalutato. Un ingrediente abituale, un condimento, un formaggio: bastano piccoli dettagli per scatenare reazioni che si manifestano all’esterno ma iniziano molto più in profondità. E’ un intreccio tra alimentazione, ormoni e stili di vita che può cambiare radicalmente il modo in cui ci si percepisce allo specchio.

Un problema insidioso

C’è un problema molto diffuso, che spesso viene affrontato con prodotti cosmetici, terapie farmacologiche o visite specialistiche. Ma non sempre si considera ciò che potrebbe peggiorarlo silenziosamente: la dieta. In molti casi, il vero “nemico” si trova nella quotidianità, in ciò che si considera normale e innocuo. Proprio come certi latticini che, per alcuni, rappresentano un vero detonatore.

E così, oltre ai disagi fisici, entrano in gioco anche quelli emotivi. Una pelle segnata cambia il modo di stare in mezzo agli altri, modifica l’umore, condiziona le relazioni. E sapere che, magari, bastava evitare qualcosa per risparmiarsi tutto questo… beh, lascia l’amaro in bocca.

Acne (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Acne (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Una scoperta difficile da accettare

Negli ultimi anni, studi scientifici e osservazioni cliniche hanno mostrato con chiarezza come una dieta ricca di latticini, zuccheri e grassi saturi possa contribuire all’insorgenza o al peggioramento dell’acne. Secondo quanto riportato dalla Fondazione Umberto Veronesi, l’assunzione di cibi ad alto indice glicemico può provocare un aumento dei livelli di insulina nel sangue, che a sua volta stimola la produzione di IGF-1 (insulin-like growth factor), un ormone che agisce sulle ghiandole sebacee aumentando la produzione di sebo e quindi il rischio di acne.

Nel caso dei latticini, invece, l’attenzione si concentra su sostanze come la leucina, un amminoacido presente in grande quantità in prodotti come mozzarella, mascarpone, ricotta e altri formaggi. La leucina attiva il complesso enzimatico mTORC1 (mammalian Target of Rapamycin Complex 1), responsabile della regolazione della crescita cellulare e del metabolismo, ma anche implicato nella stimolazione dell’attività delle ghiandole sebacee. A questo si aggiunge la presenza di ormoni pro-sebo nel latte vaccino, che può alterare ulteriormente l’equilibrio ormonale cutaneo. Risultato: possibilità di pelle più grassa, pori ostruiti, infiammazioni frequenti.