Ci tolgono anche il cibo dalla bocca: in questo giorno della settimana adesso è VIETATO MANGIARE| Sei obbligato a fare digiuno
Quel giorno in cui non si può mangiare (Freepik Foto) - www.biomedicalcue.it
Negli ultimi decenni si è osservato un rinnovato interesse verso riti e prescrizioni che sembravano ormai consegnati al passato.
Tradizioni che nascono in contesti lontani si intrecciano oggi con la curiosità di chi cerca spiegazioni alternative, spesso in chiave simbolica, a fenomeni naturali spettacolari.
A rendere questi temi ancora più affascinanti è il fatto che si manifestino in concomitanza con eventi astronomici di grande richiamo. La potenza visiva del cielo che cambia colore, unita al senso di mistero che accompagna la notte, alimenta racconti tramandati da generazioni, trasformandoli in veri e propri rituali collettivi.
Molti di questi comportamenti sono stati a lungo considerati indispensabili per mantenere un equilibrio tra uomo e natura. Ancora oggi, in diverse culture, resiste l’idea che rispettare tali pratiche porti protezione e allontani possibili influssi negativi. Si tratta di un patrimonio che sopravvive anche al progresso scientifico.
Al di là della fede o meno nella loro efficacia, queste tradizioni offrono uno spaccato interessante della capacità umana di interpretare il cosmo. Attraverso gesti semplici, come rinunciare temporaneamente a un’abitudine quotidiana, si riafferma l’idea di partecipare a qualcosa di più grande di sé.
Il digiuno sotto la luna rossa: la superstizione che resiste al tempo
Durante l’eclissi di luna, e in particolare in occasione della cosiddetta superluna di sangue, esiste una superstizione diffusa: non mangiare mentre il fenomeno è in corso. Secondo quanto riportato da Supereva, il cibo ingerito in quelle ore verrebbe considerato “impuro” o “contaminato” da energie sfavorevoli. Per questo, in diverse comunità, è tradizione digiunare fino al termine dell’evento.
Non si tratta soltanto di un divieto alimentare. La sospensione del pasto viene vista come un atto di rispetto e di protezione: il corpo, privato del cibo, sarebbe più in grado di difendersi da potenziali squilibri. Anche se dal punto di vista scientifico non vi è alcuna evidenza in tal senso, la pratica si è mantenuta proprio per il suo valore simbolico e rituale.
Dal simbolo alla pratica spirituale
Un livello ulteriore di interpretazione arriva dall’astrologia vedica, che considera le eclissi momenti di grande vulnerabilità energetica. Come sottolinea Caverna Cosmica, non solo mangiare, ma anche dormire o avviare nuove attività durante l’oscuramento lunare sarebbe da evitare. Il digiuno diventa così occasione di introspezione e di purificazione interiore.
Questa visione trova eco anche in prospettive spirituali moderne, come quelle diffuse dalla Isha Foundation. Sadhguru, ad esempio, spiega che consumare cibo cotto durante un’eclissi significherebbe introdurre nel corpo qualcosa di “tossico” per il sistema energetico. Rinunciare temporaneamente al pasto diventa quindi una pratica di disciplina, chiarezza mentale e allineamento con i cicli cosmici. Occhio quindi al prossimo 7 settembre ossia quando la luna di sangue farà capolino di nuovo.