Questa spezia fa il lavoro di dieci medici: ne basta un pizzico al giorno | Dai problemi di memoria alla pressione: risolve tutto
Un miracolo! (canva.com) - www.biomedicalcue.it
Basta un pizzico al giorno in cucina: un gesto semplice che la scienza sta iniziando a confermare, con risultati concreti e misurabili.
L’idea che una semplice spezia possa avere effetti simili a quelli di trattamenti medici più complessi potrebbe sembrare esagerata; eppure, questa sostanza, usata quotidianamente in piccole quantità, è sempre più al centro dell’attenzione scientifica.
Il suo principio attivo è al vaglio di numerose ricerche per le sue proprietà protettive per il cervello, di contrasto all’infiammazione e di miglioramento della circolazione, con benefici riscontrati su memoria, pressione e umore.
Non si tratta di magia, ma di scienza: gli studi dimostrano che l’assunzione regolare, anche solo come condimento in una dieta varia, può portare a risultati concreti, sebbene con limiti legati a quanto viene assorbita e alla forma in cui si assume.
Questo approfondimento analizza le scoperte più importanti, aiutandovi a capire su quali basi scientifiche si fonda la definizione di “rimedio naturale”, quali meccanismi ne spiegano il potenziale e come usarla in modo informato e sicuro.
Un colore vivo
Come riporta anche Science Direct, uno studio dell’Università della California su adulti senza demenza ha scoperto che chi assumeva curcuma per 18 mesi ha mostrato un miglioramento del 28% nei test di memoria e attenzione, rispetto a chi assumeva un placebo, e una minore presenza di proteine amiloidi e tau nel cervello, con benefici anche sull’umore. Questa ricerca suggerisce un’azione protettiva per il cervello, in linea con i dati pubblicati sul Journal of Geriatric Psychiatry.
Un’ulteriore analisi su Science Direct ha esaminato gli effetti della curcuma sulla pressione arteriosa sistolica e diastolica, riscontrando diminuzioni significative, soprattutto dopo almeno 12 settimane di assunzione regolare. Le spiegazioni proposte riguardano la capacità della curcumina di esercitare effetti antinfiammatori, antiossidanti e di dilatare i vasi sanguigni, bloccando il trasporto di calcio nei muscoli vascolari. Verywell Health inoltre conferma che, sebbene i miglioramenti possano essere modesti, sono comunque osservati in diverse persone, indicando un potenziale reale da valutare, pur con cautela.
Diversi processi biologici
Stando sempre agli studi, riduce la produzione di sostanze infiammatorie come l’interleuchina‑6 e NF‑κB, aumenta la produzione di glutatione e favorisce l’attività di enzimi antiossidanti come superossido dismutasi e catalasi, con effetti positivi sull’ azione protettiva per il cervello, antiossidante e antinfiammatoria. Tuttavia, la curcuma non viene facilmente assorbita dall’organismo, stando alle fonti: spesso viene combinata con pepe nero per migliorarne l’assorbimento, oppure formulata in liposomi o nanoparticelle.
Pur essendo considerata sicura dalla FDA come colorante alimentare (E100), tuttavia dosi elevate di integratori possono causare effetti collaterali, tra cui disturbi gastrointestinali o reazioni allergiche. Alcuni studi segnalano danni al fegato in rari casi legati all’assunzione di integratori e interazioni con alcuni farmaci. Come sempre, la moderazione in tutto.