“Non esiste una cura…”: segnalata una nuova malattia che ti manda in obitorio in pochi giorni | Non farti mordere da questo animale
Corpi in obitorio (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Un morso apparentemente innocuo può nascondere conseguenze letali e imprevedibili: attenzione a questo animale.
Viviamo in un’epoca in cui sembra che nulla possa più sorprenderci, tra virus, pandemie e notizie che sembrano uscite da un film. Eppure, ogni tanto la realtà riesce ancora a colpirci alla gola. Ci sono malattie legate a contatti con animali selvatici che – diciamolo – nessuno prenderebbe mai sul serio. Un morso? Un graffio? Ma dai… Eppure sì, può bastare.
Le autorità sanitarie da anni ci ripetono che bisogna stare attenti, soprattutto in certi ambienti naturali. Non è paranoia: ci sono infezioni che non perdonano, che non danno il tempo nemmeno di capire cosa sta succedendo. Basta essere nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, e il rischio diventa reale. Anche chi ha una certa dimestichezza con gli animali può trovarsi in difficoltà, se si sottovaluta la situazione.
Per quanto ci si prepari, non si è mai davvero pronti a tutto quello che può succedere quando si ha a che fare con la fauna locale. Specie se parliamo di animali che sembrano innocui, ma che possono nascondere più di quanto immaginiamo.
Il problema è che questi virus non si presentano con fuochi d’artificio. No, arrivano in silenzio. I sintomi? Roba da nulla, all’inizio. Una febbre, un po’ di stanchezza, un mal di testa che sembra dovuto al caldo o allo stress. E invece sotto c’è altro. Qualcosa che agisce rapidamente e non lascia scampo. E quando ce ne si accorge, spesso è troppo tardi.
Il pericolo invisibile
La trasmissione avviene in modo piuttosto semplice: saliva infetta che entra nel corpo attraverso un morso o anche un semplice graffio. Quello che rende tutto più spaventoso è che i sintomi non arrivano subito. Possono passare giorni, mesi… perfino anni. E quando si manifestano, è un’escalation. Si parte da una febbriciattola e si finisce con convulsioni, paralisi, allucinazioni. Fino al decesso.
Non bisogna mai toccare questi animali, e se per qualche motivo ci si ritrova morsi o graffiati, la ferita va lavata subito per 15 minuti con acqua e sapone, poi serve un antisettico antivirale. E, fondamentale, il trattamento con vaccino e immunoglobuline. Insomma, non è uno scherzo. Anche il più piccolo errore può trasformarsi in una tragedia.
Non è quello che pensi
Il caso che ha fatto scattare l’allarme arriva dal Nuovo Galles del Sud, come riporta rainews.it. Un uomo, sulla cinquantina, è morto a seguito di un’infezione rarissima, contratta mesi prima dopo il morso di un pipistrello. Non uno qualunque, ma uno che era portatore del lyssavirus australiano, una variante simile alla rabbia ma, per certi versi, ancora più insidiosa. La notizia è stata confermata dal servizio sanitario locale, che ha diffuso un comunicato ufficiale con parole molto toccanti per la famiglia.
L’uomo è stato ricoverato in condizioni già critiche, e purtroppo non c’è stato nulla da fare. Questo virus, identificato per la prima volta nel 1996, ha causato solo tre casi umani documentati. Tutti, purtroppo, con esito fatale. Il problema? Non esiste ancora una cura efficace. È una di quelle malattie contro cui si può solo sperare di non imbattersi mai.