Il Ministro Schillaci ha firmato la legge: vi spettano 30 giorni di riposo dal lavoro | Non serve presentare il certificato medico
Uomo in ferie a casa (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Una nuova norma rende possibile prendersi 30 giorni di pausa dal lavoro senza obbligo di certificato medico.
Capita a tutti, prima o poi, di guardare il calendario e rendersi conto che non si stacca da mesi. Le settimane si rincorrono tra riunioni, scadenze e notifiche che suonano anche la domenica. E il tempo per sé? Quello spesso scompare. Si vive di corsa, con l’idea che prima o poi arriverà quel giorno in cui si potrà finalmente prendere una pausa, ma quel giorno sembra sempre più lontano.
In realtà, il concetto stesso di “tempo libero” rischia di diventare qualcosa di astratto. Anche quando si ha diritto a ferie o permessi, a volte ci si sente quasi in colpa a chiederli. O peggio, si teme di non poterseli permettere, per motivi economici o di organizzazione. Ma il diritto al riposo è parte del lavoro, non un premio da meritarsi solo dopo mesi di sacrifici.
Negli ultimi anni si è parlato tanto di produttività, di performance, di obiettivi. Meno, molto meno, si è discusso di stanchezza. Quella vera, che non passa con un weekend fuori porta. Eppure, fermarsi ogni tanto non è solo utile: è sano. Serve a ritrovare lucidità, a evitare errori, a rientrare con una testa diversa. E sì, serve anche per non finire col lavorare male e vivere peggio.
Ci sono poi situazioni particolari in cui ottenere un periodo di pausa può diventare essenziale. Non per andare in vacanza, ma proprio per riuscire a respirare un attimo. E no, non sempre servono certificati o visite mediche per dimostrarlo. A volte basta che lo preveda la legge, e da poco qualcosa in questo senso è cambiato.
Una svolta importante per chi non può mai fermarsi
Ecco, finalmente qualcosa si muove, come riporta anche Brocardi.it. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha firmato un provvedimento che cambia le carte in tavola. D’ora in poi chi assiste una persona con disabilità grave riconosciuta (art. 3 legge 104, per capirci) ha diritto a 30 giorni di pausa dal lavoro ogni anno. Non ferie. Non malattia. Proprio un diritto a prendersi una pausa per motivi legati alla cura. Ah, e non serve nemmeno portare il certificato medico, il che semplifica le cose parecchio.
In pratica, il famoso “ricovero di sollievo”, finora presente solo in alcune Regioni, diventa una possibilità concreta per tutti. La legge nazionale lo rende un diritto riconosciuto, con tanto di modalità operative. Un passo avanti non solo simbolico, ma davvero utile per chi ha bisogno di fermarsi senza sentirsi in colpa. E senza dover spiegare troppo. Ma come si può richiedere?
Come funziona e chi può richiederlo
Il ricovero può essere attivato da chi assiste una persona non autosufficiente. Può essere un anziano, una persona con disabilità grave, oppure qualcuno che ha appena lasciato l’ospedale e non ha supporto a casa. Si può scegliere tra strutture pubbliche o private. Nel primo caso serve passare per medico di base e assistenti sociali. Nel secondo si può fare tutto direttamente con la struttura, ma sempre con la documentazione sanitaria in mano.
Il soggiorno può durare fino a 30 giorni all’anno, anche non consecutivi. E sì, può costare – parliamo di circa 100 euro al giorno – ma ci sono fondi regionali che coprono buona parte della spesa, soprattutto se si tratta di situazioni delicate. In più, resta attivo il programma INPS Home Care Premium, che offre contributi e servizi di assistenza domiciliare. Utile, se vuoi prenderti cura di qualcuno… senza dimenticarti di te.