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Vai in vacanza qui e ti becchi la difterite | Pensavi fosse stata debellata ed invece i casi sono in aumento: scatta l’allarme

Vacanze pericolose (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Vacanze pericolose (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Una minaccia dimenticata riappare tra le mete turistiche più amate d’Europa, sorprendendo viaggiatori e autorità sanitarie.

Estate è sinonimo di libertà. Si chiude la valigia, si lascia a casa la routine, e via verso posti nuovi: mare, montagna, città d’arte… ognuno ha la sua idea di vacanza perfetta. E in tutto questo, quello che meno ti aspetti è che qualcosa – tipo un problema di salute – possa intromettersi e rovinare i piani. Ma a volte succede, anche quando il pericolo sembra un ricordo del passato.

Con il turismo tornato a pieno regime, gli spostamenti sono di nuovo all’ordine del giorno. Migliaia di persone ogni giorno prendono aerei, treni, bus, condividono spazi, oggetti, aria. E tutto questo, inevitabilmente, comporta dei rischi, anche se non ci pensiamo mai davvero. Alcuni virus o batteri che credevamo scomparsi… beh, forse non lo erano del tutto.

Negli ospedali e nei centri di controllo europei ci sono occhi sempre puntati su quello che succede. Non serve un’epidemia per far scattare l’allarme. Basta un numero fuori posto, un andamento strano, e subito si alza l’attenzione. Anche perché ci sono malattie che, se intercettate tardi, possono avere conseguenze molto serie.

Il problema è che spesso ci dimentichiamo che esistono. O, meglio, crediamo che siano roba da manuale scolastico, roba di un altro secolo. E invece… no. Le infezioni non vanno mai in vacanza. Se abbassiamo la guardia, rischiano di tornare a farsi sentire. Soprattutto quando meno ce lo aspettiamo.

Qualcosa si muove… ma pochi se ne accorgono

Ultimamente, in alcune mete molto gettonate – di quelle che ogni estate finiscono su Instagram, per intenderci – sono comparsi segnali strani. Nulla di eclatante, almeno all’apparenza. Ma se li guardi tutti insieme, iniziano a disegnare un quadro diverso. E quello che emerge è il ritorno di una malattia che sembrava fuori gioco da decenni.

C’entrano tante cose. I viaggi, i vaccini dimenticati, i sintomi poco chiari. In questo mix, ecco che una parola che non sentivamo da tempo riappare nei bollettini medici. Non è uno scherzo. Non è nemmeno un caso isolato. È una situazione che merita attenzione, anche se non bisogna farsi prendere dal panico.

Difterite (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Difterite (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Una vecchia conoscenza che torna nei posti più affollati

Secondo quanto riportato da supereva.it, nei primi mesi del 2025 sono stati già confermati 13 casi di difterite in Europa. Numeri bassi? Sì, ma non trascurabili, soprattutto se li paragoniamo ai dati degli anni passati. Dal 2009 al 2020 la media era di 21 casi all’anno. E nel 2022, per dire, si era arrivati a oltre 320.

Il problema è dove si stanno verificando: Grecia, Italia, Croazia e Spagna. Tutte località super frequentate in estate. Lì, tra aeroporti pieni, spiagge affollate e locali strapieni, il batterio *Corynebacterium diphtheriae* ha trovato terreno fertile. E no, non serve nemmeno sentirsi male per trasmetterlo. Basta essere portatori.