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PERICOLO SANITARIO – Trovata nel pesto una sostanza tossica: è inodore ma ti uccide lentamente | Questi devi evitarli come la peste

Pasta al pesto (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Pasta al pesto (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Dentro i vasetti di pesto industriale si nascondono sostanze tossiche e ingredienti estranei alla ricetta originale.

Il pesto è quel condimento che sa subito d’estate. Basta aprire un vasetto, buttare la pasta, ed ecco fatto: il pranzo è servito. Ma quanto è davvero “pesto” quello che troviamo nei barattoli sugli scaffali? Beh, non proprio come quello che si fa a casa, col mortaio e gli ingredienti freschi.

La versione industriale – quella che dura mesi, se non anni – ha bisogno di qualche “aiutino” per restare stabile nel tempo. Quindi sì, c’è un processo di pastorizzazione (che… insomma, lo cuoce) e da lì in poi si comincia a modificare il tutto per recuperare gusto, colore, consistenza. Ma a che prezzo?

Nel tempo, le ricette sono cambiate parecchio. Al posto dei classici 7 ingredienti, oggi si trovano mix strani, con oli più economici, aromi artificiali, fibre vegetali, e chi più ne ha più ne metta. Certe marche usano perfino yogurt o zuccheri nel pesto… sì, hai letto bene.

Eppure, la cosa più inquietante non è il sapore alterato o l’etichetta chilometrica. Il problema è quello che non si vede. Quello che resta invisibile ma potrebbe finire nel piatto ogni giorno, senza che ce ne accorgiamo minimamente.

Ingredienti assurdi e possibili effetti a lungo termine

Alcune ricette, a leggerle, sembrano quasi uno scherzo. Ce n’è uno, ad esempio, che ha ben 11 ingredienti fuori standard. O altri che hanno ingredienti assurdi che vanno dagli sciroppi zuccherini alla fibra di bambù. Non è più pesto, è un esperimento.

Ma la parte peggiore è che non parliamo solo di “schifezze” nel gusto. Secondo una ricerca dell’Università del Nebraska Medical Center (pubblicata su GeoHealth), l’esposizione combinata a diversi pesticidi può aumentare il rischio di tumori infantili. Anche se l’EFSA non ha ancora dato un parere definitivo, lo scenario non è dei più tranquilli. Quando metti insieme tante sostanze anche in basse quantità, non sai davvero come il corpo reagirà nel lungo periodo. Ed è proprio questo effetto cocktail che oggi spaventa di più.

Vasetto di pesto (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Vasetto di pesto (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Analisi sconcertanti su 14 marche famose

Il team de Il Salvagente ha messo sotto la lente 14 vasetti di pesto a lunga conservazione. Hanno guardato dentro, letteralmente, grazie ai test di laboratorio, cercando residui di pesticidi e micotossine. E il risultato è, ehm… non proprio rassicurante. In ben 12 campioni su 14 sono state trovate fino a 10 sostanze chimiche diverse, tra cui il boscalid (tossico), il metalaxyl (sospetto mutageno) e il pyraclostrobin, che l’EPA americana considera probabile cancerogeno.

E le tossine? Presenti anche loro. Parliamo delle H2 e HT2, che per fortuna restano sotto i limiti, ma poi c’è l’ocratossina A, rilevata in 2 prodotti, e la patulina in un altro. Sì, sono sotto soglia, ma in un caso l’ocratossina è arrivata a 0,55 mcg/kg, appena sopra il limite di sicurezza per i cibi dei neonati. L’origine? Principalmente anacardi, usati al posto dei pinoli per risparmiare.