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Olio di frittura: lo butti pensando sia inutile ma sbagli di grosso | Riutilizzalo in bagno e risparmi oltre 900€ in un anno

Olio usato (Depositphotos foto)

Olio usato (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Dopo una frittura, l’olio esausto finisce spesso nel lavandino o nella spazzatura, ecco come puoi davvero usarlo.

In cucina, gli sprechi non si limitano solo agli alimenti che finiscono nella pattumiera. Anche gli ingredienti usati per la preparazione dei pasti, una volta esaurito il loro scopo primario, possono diventare un problema se non gestiti correttamente.

L’olio di frittura è uno degli esempi più lampanti: spesso viene scartato senza pensarci due volte, ma il suo impatto sull’ambiente e le sue potenziali riutilizzazioni sono spesso sottovalutati.

Liberarsi dell’olio esausto gettandolo nelle fognature è un errore grave che può causare danni considerevoli alla rete idrica e ai sistemi di depurazione, oltre a inquinare falde acquifere e corsi d’acqua. Formando una pellicola impermeabile, ostacola l’ossigenazione dell’acqua, con conseguenze negative per l’ecosistema. Per questo motivo, è fondamentale smaltirlo in modo corretto attraverso i canali dedicati, come i punti di raccolta presenti in molti comuni, scuole e centri commerciali.

Tuttavia, esiste un’alternativa ancora più saggia ed ecologica rispetto al semplice smaltimento: il riuso domestico. Quello che a prima vista potrebbe sembrare un rifiuto inutile, può essere trasformato in qualcosa di prezioso e utile per le esigenze quotidiane della casa. Questa pratica non solo riduce l’impatto ambientale, ma offre anche un’opportunità di risparmio, trasformando un costo (quello dello smaltimento o dell’acquisto di nuovi prodotti) in un vantaggio economico.

Trasforma l’olio esausto in sapone fatto in casa e risparmia

L’olio esausto, quello che avanza dalla frittura, può essere efficacemente riciclato in casa per la produzione di prodotti per l’igiene domestica, in particolare un ottimo sapone fai da te per il bucato. Questa è una soluzione pratica ed ecologica che può portare a un notevole risparmio economico.

Come suggerisce nonsprecare.it, dovete procurarvi 800 grammi di olio di semi esausto, 200 grammi di olio d’oliva, 1 chilogrammo di strutto, 600 grammi di acqua, 272 grammi di soda caustica ed una essenza profumata per sapone (a scelta).

Riscaldare in una pentola non in alluminio, l’olio di semi esausto, l’olio d’oliva e lo strutto, mantenendo la temperatura a circa 45 gradi Celsius. Nel mentre, in un contenitore capiente (non in alluminio), versa la soda caustica nell’acqua (mai il contrario, per evitare reazioni violente). Si innescherà una reazione che produrrà calore, portando la soluzione a circa 90°C prima che la temperatura inizi a scendere lentamente. Raggiunta una temperatura tra i 45 e i 50 gradi Celsius, versala lentamente negli oli riscaldati, mescolando continuamente con un frullatore a immersione fino ad ottenere una consistenza cremosa. Aggiungi l’essenza profumata scelta.

olio imbottigliato
olio imbottigliato (Pixabay FOTO) – www.biomedicalcue.it

Ultima fase

Versa il composto ancora morbido negli stampi (in legno o silicone), copri il sapone con pellicola trasparente e un panno per circa 24 ore. Durante questo tempo, il sapone inizierà a solidificare. Dopo 24 ore, estrai il sapone dagli stampi e taglialo in pezzi. Ricorda di indossare sempre guanti in gomma, poiché la soda caustica potrebbe essere ancora presente e irritante. Il sapone avrà poi bisogno di un periodo di “stagionatura” per completare la reazione e diventare sicuro all’uso.

Durante tutto il processo di lavorazione del sapone, è fondamentale indossare occhiali protettivi, guanti in gomma o lattice e una mascherina. Non utilizzare mai pentole o utensili in alluminio. Sebbene il procedimento non sia pericoloso, l’uso di temperature elevate e di soda caustica richiede massima attenzione. Assicurati anche di tenere lontani i bambini.