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Non una semplice influenza: fai attenzione a febbre e mal di testa | Un batterio ti sta mangiando il cervello

Mal di testa e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Mal di testa e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Febbre, mal di testa e confusione possono sembrare sintomi comuni, ma a volte indicano qualcosa di molto più pericoloso.

Capita a tutti, prima o poi: ci si sveglia con la testa pesante, un pò di febbre, magari anche qualche brivido. La mente corre subito all’ipotesi più semplice ossia un’influenza, forse presa la sera prima con la finestra aperta. Niente di grave, basta un pò di riposo, giusto? Beh… non sempre.

Ci sono casi in cui quei segnali del corpo che sembrano innocui, o al massimo fastidiosi, nascondono invece qualcosa di molto più serio. Il problema è che i primi sintomi di certe infezioni non sono poi così diversi da quelli di una comune influenza, e questo può facilmente trarre in inganno chiunque — pazienti e, a volte, anche i medici.

Febbre, cefalea, confusione mentale: sintomi così generici che è facile sottovalutarli. Ma se nel giro di poche ore o giorni si aggiungono convulsioni o uno stato mentale alterato, allora c’è qualcosa che non torna. A quel punto, aspettare può diventare pericoloso. Anzi, a volte non c’è nemmeno il tempo di capire cosa stia succedendo.

E quello che sconvolge è che certi rischi non arrivano da chissà dove, ma da azioni di routine. Cose semplici, come lavarsi il naso. Letteralmente. Un’abitudine comune, spesso consigliata anche dai medici per tenere pulite le vie respiratorie. Ma se fatta nel modo sbagliato, può aprire la porta a ospiti indesiderati.

Quello che sembra sicuro, a volte non lo è

Un caso recente, riportato anche da Fanpage, ha acceso di nuovo i riflettori su questo pericolo. Una signora di 71 anni, in buona salute fino a quel momento, è morta in Texas dopo aver contratto un’infezione da un microrganismo noto con un nome che fa paura già di per sé: “ameba mangia-cervello”. La donna aveva usato acqua del rubinetto prelevata da un camper per eseguire alcuni lavaggi nasali. Lo faceva da tempo, a quanto pare.

Dopo quattro giorni dall’ultimo lavaggio ha iniziato ad avvertire i primi sintomi: mal di testa forte, febbre, disorientamento. Poi, in poco tempo, le condizioni sono precipitate: convulsioni e, purtroppo, la morte, otto giorni dopo. I medici hanno confermato la presenza dell’ameba dopo alcuni test di laboratorio. Tutto troppo rapido per fermare il decorso della malattia. Ma di che ameba si tratta? E dove si trova?

Illustrazione di un'ameba (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Illustrazione di un’ameba (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Un nemico invisibile

La Naegleria fowleri è un’ameba microscopico che vive in ambienti umidi e caldi. Si trova in genere in acque dolci come fiumi, laghi, sorgenti termali… ma anche nell’acqua del rubinetto se non è stata adeguatamente disinfettata. In questo caso, nonostante nei campioni prelevati non sia stato rilevato il patogeno, gli esperti hanno notato livelli troppo bassi di disinfettanti come cloro e monocloramina.

Il lavaggio nasale, se non viene fatto con acqua sterile o bollita, può diventare pericoloso. L’ameba entra dal naso, risale lungo il nervo olfattivo e distrugge il tessuto cerebrale in tempi molto rapidi. E non è fantascienza, è tutto reale. Succede, soprattutto negli Stati Uniti, e quasi sempre in chi ha fatto lavaggi nasali con acqua non trattata.