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Bari, iniziano i test del vaccino contro il cancro al polmone

Vaccino

Vaccino contro il tumore ai polmoni illustrazione (Canva foto) - www.biomedicalcue.it

Bari, nuove frontiere della medicina personalizzata contro il tumore al polmone: al via i primi vaccini sperimentali.

Ci sono notizie che non fanno rumore, ma sanno parlare al cuore. In mezzo alle sfide quotidiane della medicina, ogni tanto arriva un segnale che riaccende la speranza. È quello che sta succedendo a Bari, dove qualcosa di importante si sta muovendo per chi lotta contro il tumore al polmone, uno dei più difficili da affrontare.

Da tempo ormai si parla di cure personalizzate, pensate non solo per la malattia, ma per la persona. Non più trattamenti uguali per tutti, ma percorsi costruiti su misura, partendo dal corpo e dalla storia di ciascun paziente. Un’idea che sembra quasi un sogno, ma che oggi inizia a prendere forma concreta.

La tecnologia dell’RNA messaggero, che molti ricordano per i vaccini contro il Covid, è ora al centro di una nuova sperimentazione. Non si tratta di prevenzione, ma di un modo per aiutare chi ha già affrontato il tumore a evitare che ritorni. Un approccio che parla direttamente al sistema immunitario, insegnandogli a riconoscere e combattere le cellule tumorali rimaste.

E così, nel silenzio operoso di un ospedale, è partito un progetto che potrebbe cambiare molte vite. A Bari, il futuro è già entrato in corsia.

La prima somministrazione all’Istituto Tumori Giovanni Paolo II

Nei giorni scorsi, all’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, è stato somministrato per la prima volta un vaccino terapeutico contro il cancro al polmone. Si chiama V940 ed è stato sviluppato da Moderna e MSD. Fa parte di una sperimentazione internazionale che coinvolge dieci centri italiani: quello barese è l’unico in Puglia.

A confermarlo è stata la direzione sanitaria dell’ospedale, come riportato anche dall’agenzia Ansa. Altri quindici pazienti sono in attesa di ricevere il trattamento, che viene somministrato dopo l’intervento chirurgico e le terapie standard. L’obiettivo è chiaro: rafforzare le difese dell’organismo e prevenire il ritorno del tumore.

Vaccino
Vaccino e siringa illustrazione (Canva foto) – www.biomedicalcue.it

Un vaccino costruito sulla storia di ogni paziente

La forza di questo vaccino sta nella sua unicità. Dopo l’asportazione del tumore, i medici prelevano un campione e lo analizzano in profondità. Da lì nasce un RNA messaggero personalizzato, costruito su misura per quel paziente, basandosi sulle mutazioni genetiche specifiche del suo tumore.

Questa molecola “su misura” viene poi usata per insegnare al sistema immunitario come riconoscere ed eliminare eventuali cellule tumorali ancora presenti. È una speranza nuova, concreta, per chi ha già affrontato tanto e vuole guardare avanti con più fiducia. A Bari, oggi, questa speranza ha un nome e una direzione.