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Milioni di ammalati disperati: non potranno più ricevere farmaci gratis | Dovranno pagare anche se sta scoppiando il cuore

Anziano e medicinali (Depositphotos foto)

Anziano e medicinali (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Nuove barriere nell’accesso alle cure: cambiano le regole per i farmaci essenziali, introdotti ticket anche per chi ha queste patologie.

Il rapporto tra cittadini e sanità pubblica è da sempre un equilibrio delicato, frutto di politiche, bilanci e necessità sociali. La distribuzione dei farmaci, in particolare, rappresenta uno dei pilastri fondamentali per garantire l’equità nelle cure. Quando questo sistema subisce delle modifiche, anche minime, le conseguenze possono toccare milioni di persone.

C’è una differenza sottile ma sostanziale tra la sanità pubblica come diritto e la sanità pubblica come servizio a pagamento. In quella sottile linea, si gioca la possibilità, per tante famiglie, di accedere alle cure senza ostacoli economici. La paura, in questi casi, non è solo per la malattia, ma anche per la possibilità di non potersi più curare come prima. E questo timore si fa ancora più concreto quando colpisce proprio quei farmaci che salvano vite ogni giorno.

Ci sono decisioni che arrivano con il peso di un cambiamento strutturale, incidendo direttamente sulle abitudini terapeutiche dei pazienti. Quando i costi si trasferiscono dal sistema sanitario al cittadino, anche solo per una piccola percentuale della popolazione, l’impatto può essere enorme.

Non si tratta solo di numeri o di cifre nei bilanci regionali. Si parla di persone, di malati cronici, di anziani, di famiglie che lottano ogni giorno con terapie continue e indispensabili. Interventi su questa scala sollevano domande, generano tensione e, spesso, scatenano reazioni a catena anche fuori dal sistema sanitario.

Una decisione che cambia le regole

Le regioni hanno una certa autonomia nel modulare le politiche sanitarie, ma ogni variazione può trasformarsi in un precedente nazionale. Quando si introducono nuovi costi, anche minimi, su medicinali ritenuti essenziali, si rischia di compromettere la fiducia nel sistema pubblico.

Le prime reazioni non si misurano solo in polemiche, ma anche in rinunce, ritardi e difficoltà concrete nell’acquisto dei farmaci. Da ora, anche chi soffre di determinate malattie deve affrontare un nuovo ostacolo economico. Una novità che, pur essendo circoscritta, solleva interrogativi più ampi sul futuro del sistema sanitario nazionale.

Farmaci (Depositphotos foto)
Farmaci (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Ticket sui farmaci essenziali qui

Dal 2 maggio, in Emilia Romagna, i cittadini che non dispongono di esenzione devono pagare un ticket da 2,2 a 4 euro per ogni confezione di medicinale di fascia A, come riporta Il Fatto Quotidiano. Parliamo di farmaci con ricetta rossa, considerati fondamentali per la salute pubblica. La misura colpisce direttamente una larga fetta di popolazione che fa uso continuativo di queste terapie.

Ciò che rende più complessa la situazione è il fatto che a essere coinvolti sono proprio i medicinali di fascia A: farmaci spesso necessari per patologie croniche, infezioni gravi o problemi cardiovascolari. La loro gratuità era un punto fermo del Servizio Sanitario Nazionale ma le cose stanno cambiando.