Allerta alimentare: riso pieno di metalli pesanti | Questo è davvero pericoloso: finisci al pronto soccorso per intossicazione

Riso e pericoli (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Metalli pesanti e difetti nei chicchi: il riso che portiamo a tavola potrebbe non essere così sicuro come pensiamo.
Oggi parlare di cibo sicuro non basta più. Non basta leggere le etichette o fidarsi dei soliti marchi noti. Dietro ogni prodotto che mettiamo nel carrello può nascondersi qualcosa di meno rassicurante. Specialmente quando si parla di inquinamento ambientale e di sostanze che non vediamo ma che, purtroppo, possiamo ingerire senza rendercene conto. È una questione complicata, ma che riguarda tutti noi da vicino.
Negli ultimi mesi, sempre più test e analisi di laboratorio ci stanno mostrando una realtà poco confortante. Sembra quasi che nemmeno gli alimenti più “innocenti” siano al riparo. Anzi, alcuni cibi che fanno parte della nostra tradizione, dei nostri pranzi in famiglia, stanno diventando oggetto di attenzioni e sospetti molto seri. E quando si tratta di alimenti così comuni, l’allarme suona ancora più forte.
Chi fa la spesa in modo consapevole sa quanto sia difficile districarsi tra prodotti “buoni”, certificazioni e slogan pubblicitari. Però il problema vero è che, anche quando un prodotto rispetta le norme, può comunque contenere livelli di contaminanti che ci dovrebbero far drizzare le antenne. Non è solo una questione legale. È una questione di salute e di attenzione al lungo termine.
Quello che emerge dai test non è una novità clamorosa – ahimè – ma un campanello d’allarme che continua a suonare. In mezzo a questo quadro grigio, il consumatore rischia di trovarsi solo, senza strumenti reali per difendersi. Ed è proprio questo che rende tutto più complicato.
Perché questi livelli preoccupano davvero
Non stiamo parlando di sostanze qualsiasi: sia l’arsenico inorganico sia il cadmio sono inseriti nella lista nera dell’OMS come cancerogeni certi. L’assunzione ripetuta di queste sostanze, anche in dosi apparentemente basse, può portare a problemi seri, soprattutto a carico di organi come reni e fegato (e ossa pure).
Il lavoro di Il Salvagente fotografa una situazione che, seppure formalmente conforme, non può lasciarci indifferenti. È vero, molte confezioni rispettano i limiti per un soffio… ma un margine così sottile, giorno dopo giorno, potrebbe comunque comportare rischi non da poco per chi consuma riso regolarmente. Una storia, insomma, che vale la pena conoscere meglio per scegliere con maggiore consapevolezza.
I risultati delle analisi sui campioni di riso
Secondo quanto riportato da Il Salvagente, il quadro che emerge dalle analisi su dodici campioni di riso Arborio è, diciamo, poco rassicurante. In un campione in particolare si è riscontrata una quantità di arsenico inorganico pari a 0,171 mg/kg, che supera il limite legale fissato a 0,15 mg/kg. Anche un altro riso ha fatto registrare un valore problematico: cadmio a 0,157 mg/kg.
Oltre alla presenza di metalli pesanti, non sono mancati difetti “fisici” nei chicchi: grani rotti, grani di varietà diverse… tutti piccoli dettagli che, sommati, possono peggiorare la qualità del prodotto finito. Anche se – come specificano le aziende coinvolte – dal punto di vista strettamente legale i lotti risultano conformi, il rischio di portare a tavola riso carico di contaminanti c’è eccome. E la differenza tra “entro i limiti” e “salutare” a volte è molto più sottile di quanto ci raccontano.