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Fatichi a stare seduto: non sottovalutare questo sintomo serio | Finisce che non puoi nemmeno mangiare da solo

Uomo cade dalla sedia (Depositphotos foto)

Uomo cade dalla sedia (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Quando restare seduti diventa difficile: ascoltare il corpo può salvarti da problemi molto più seri, presta attenzione. 

A volte il corpo manda segnali silenziosi, piccoli avvertimenti che rischiamo di ignorare. Sentirsi a disagio anche solo stando seduti può sembrare niente di che, un fastidio passeggero o una giornata storta. Ma dietro a questi segnali, apparentemente banali, si possono nascondere situazioni più delicate di quanto pensiamo.

Il modo in cui ci muoviamo, la facilità (o difficoltà) con cui restiamo fermi o cambiamo posizione dice molto sul nostro stato di salute. Una rigidità strana, un senso di instabilità, perfino una piccola esitazione nei movimenti meritano attenzione. Spesso siamo tentati di minimizzare, ma ascoltare il corpo può fare una grande differenza.

Non è raro che certi problemi inizino piano piano, talmente in sordina da sembrare quasi normali. Ma piccoli cambiamenti quotidiani come l’affaticarsi a stare dritti, o il sentirsi goffi nei movimenti, possono essere i primi campanelli d’allarme di qualcosa che va indagato. Non si tratta di allarmarsi, ma di essere consapevoli, ecco.

Poi c’è da dire che ignorare questi segnali può portarci a peggiorare senza neanche rendercene conto. Un giorno è solo un pò di fatica a sedersi bene, il giorno dopo magari camminare diventa più difficile o si perde l’equilibrio. Cogliere i segnali in tempo è spesso l’unica arma vera che abbiamo per intervenire prima che sia troppo tardi.

Quando piccoli segnali nascondono qualcosa di più

Certo, la maggior parte delle volte si tratta davvero di cose da poco. Un muscolo contratto, una posizione sbagliata al lavoro, qualche chilo di troppo che affatica la schiena. Ma non sempre è così semplice. Alcuni sintomi, se persistono, vanno guardati con occhi diversi.

A complicare tutto c’è anche il fatto che ci abituiamo in fretta a stare “così così”. E finiamo per accettare come normale il sentirci più rigidi, più impacciati, meno stabili. Ascoltare i segnali veri – quelli che non se ne vanno, che si ripresentano ogni giorno – è il primo passo per proteggere davvero la nostra salute.

Tremolio (Depositphotos foto)
Tremolio (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Difficoltà motorie e rigidità: segnali da non trascurare

Quando il corpo inizia a rifiutarsi di collaborare anche nei gesti più semplici, è il momento di fermarsi e capire cosa sta succedendo. Uno dei possibili responsabili di queste difficoltà è la malattia di Parkinson, una condizione che colpisce il sistema nervoso e provoca una serie di sintomi caratteristici.

Tra questi, come ricorda l’Istituto Superiore di Sanità, ci sono la rigidità muscolare, che rende i movimenti difficili e “ostacolati”, e i tremori a riposo che peggiorano con l’ansia o la tensione. La malattia rallenta anche i movimenti (bradicinesia) e, col tempo, compromette l’equilibrio e la postura. Ecco perché, se trascurata, può rendere complicato perfino mangiare da soli o mantenere l’autonomia nei gesti quotidiani.