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Nima, il sensore a caccia di tracce di glutine

Nima, il sensore che rileva la quantità di glutine negli alimenti. Credits: https://nimasensor.com

NIMA rappresenta il primo sensore portatile in grado di tracciare la presenza di glutine all’interno dei cibi, la cui affidabilità è pari a quella effettuata in un test di laboratorio. Definita dalla rivista settimanale TIME come la migliore innovazione del 2015, NIMA è un dispositivo che può rilevare la presenza di 20ppm di glutine in un alimento, quantità massima di riferimento perchè sia possibile etichettare un prodotto mediante l’indicazione “gluten free”, priva di glutine.

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Proprio dal 13 al 21 Maggio 2017 torna la Settimana della Celiachia, un’iniziativa promossa dall’Associazione Italiana Celiachia Onlus con lo scopo di informare e sensibilizzare il pubblico circa la celiachia, intolleranza alimentare che colpisce l’1% della popolazione mondiale.

La celiachia, l’intolleranza al glutine

Il pane rappresenta uno degli alimenti contenente glutine.

La celiachia è una malattia autoimmune, un’intolleranza permanente al glutine, la componente proteica che si trova nel grano e nei cereali come il farro, l’orzo, l’avena, il kamut, il segale, il seitan e il malto. Tale patologia è classificata anche come enteropatia glutine-sensibile, dal momento che è l’intestino del celiaco a non riuscire ad assimilare correttamente il glutine.

Ingerendo alimenti glutinati, il sistema immunitario del celiaco attiva una reazione che va a danneggiare la mucosa dell’intestino, formata da villi che consentono l’assorbimento delle sostanze nutritive: a causa dell’intolleranza alimentare, la mucosa si appiattisce e non assimila più ferro, vitamine, zuccheri, proteine, grassi.

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Come eseguire un test con Nima

Nima consente di testare un’ampia varietà di cibi e liquidi come ad esempio salsa, minestra, cibo preconfezionato, pasta, pane, biscotti, insalata. D’altra parte non è in grado di validare correttamente la presenza di glutine nella birra e negli alcolici in generale, nella salsa di soia e nell’aceto puro: la fermentazione spezza le molecole di glutine e quindi non le rende rilevabili.

La praticità del dispositivo permette al paziente di testare l’alimento in qualsiasi momento della giornata e durante qualsiasi pasto. Innanzitutto è necessario utilizzare un’apposita capsula monouso, da adoperare con il sensore: una volta svitato il tappo della capsula, si inserisce all’interno una piccola quantità dell’alimento da testare. Mantenendo la capsula in posizione verticale, si avvita saldamente il tappo e si inserisce la capsula all’interno di Nima.

Una volta acceso il dispositivo, è necessario premere il tasto per avviare il test: sul display compare l’indicazione che l’analisi ha avuto inizio, la chimica degli anticorpi rileva la presenza o meno del glutine e dopo tre minuti compare il risultato sullo schermo, indicato attraverso un’icona apposita. Le capsule non possono essere riutilizzate, né è possibile ingerire il cibo testato. Inoltre è necessario che queste siano mantenute in un ambiente asciutto e fresco.

Come funziona NIMA.
Credits: https://nimasensor.com/

Sviluppato dalla startup americana 6SensorLabs, Nima è acquistabile come kit base a $279, include il dispositivo, tre capsule e altri accessori. Il sensore consente una maggiore sicurezza e comfort nella scelta dell’alimento, assicurando l’assenza o eventuale presenza di glutine. Si tratta di un valido aiuto da parte della tecnologia, ma in grado di fornire un risultato sicuro solo per il campione in prova.

E voi, lo provereste?

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